La signora senza il cagnolino e i dettagli
Dettagli così piccoli che non si vedono ma si sentono. La signora senza il cagnolino mi ha raccontato di come si svolge una sua giornata di spesa al supermercato.
Quando fa la spesa, online, al supermercato, se manca qualcosa dei prodotti ordinati, dopo pochi minuti riceve la chiamata sul cellulare. Può sostituire con altro.
Questo lavoro lo fa sempre la stessa commessa, la signora risponde e lei dice
“Francy sono io… il petto di pollo che hai ordinato non c’è, ma ci sta un’altra marca. La prendo pure io, l’ho fatto ieri è buono.”
La signora senza indugiare dice
“ok va bene, prendiamo quello, se piace a te sono sicura che vada bene.”
E la commessa poi aggiunge
“qualche volta devi provare anche la bistecca di pollo, la fai svelta svelta sulla griglia, è proprio buona”.
E la signora dice
“ok, la prossima volta la provo, la cucino come mi consigli tu, grazie sempre.”
Poi la commessa saluta e le lascia una sensazione di buono, soprattutto quando le augura buona giornata e la signora la augura a lei. Un breve scambio, sempre lo stesso schema, ma con naturalezza.
Non è qualcosa di eccezionale per la signora, è normale amministrazione, è occuparsi del fabbisogno, a volte diventa noiosa questa incombenza, la commessa non le è parente, neppure amica, non ha alcun interesse a suggerirle un prodotto o l’altro, a spingere qualcosa, lei è una semplice dipendente.
Sembra però che in quei pochi minuti lei abbia a cuore la sua scelta, e la signora si sente grata di questa attenzione.
Così quando fa la spesa in presenza ed è in fila alle casse, anche se c’è tanta folla, e non capita con lei, la commessa delle telefonate, la chiama ad alta voce, pronuncia il suo nome, Anna, e la saluta augurandole sempre buona giornata. Anna si gira, sorride mentre fa scorrere i prodotti velocemente sul nastro, prende buoni pasto, dà il resto, sposta insalate e spinge con le dita le buste da aprire. Fa un sacco di cose e sorride alla signora. Una volta le ha guardato un anello d’argento, molto grosso, a forma di leopardo, e ha esclamato “Quanto è bello!”, e la signora ha ringraziato dicendole “è un regalo di mio marito, grazie, è il mio preferito”.
In cuor suo ha sperato che anche Anna potesse trovare un anello così a casa, un regalo, qualcosa che la faccia sorridere dopo aver passato codici a barre tutto il giorno. Altrimenti, pensa la signora in un momento di stranezza mentale, glielo può sempre regalare lei, un giorno, magari a l compleanno, un anello grosso a forma di leopardo.
La signora crede che se curassimo tutti, un po’ di più, i piccoli dettagli, quelli che sembrano insignificanti, le giornate sarebbero certamente migliori.