Teatro Centrale: “Songs”
Il Teatro Centrale in via Celsa 6 è un gioiello incastonato tra i palazzi di una Roma che fu, e la sera del 16 maggio il suo palco, negli anni calcato tra gli altri da artisti del calibro di Ettore Petrolini e Aldo Fabrizi, è tutto per Songs, anche le stelle stanno ad ascoltare, una tavolozza di sonorità jazz, blues con un pizzico di lustrini che ci gusteremo da un tavolino posto di fronte al palco che sovrasta la platea composta da tavoli e sedie occupati da persone intente a consumare l’aperitivo o la cena.
Nell’attesa si percepisce la frenesia del pre-show, la concitazione degli ultimi minuti prima di aprire le danze, o meglio, le musiche, l’attenzione e la cura prodigate affinché tutto sia all’altezza delle aspettative.
Le luci si abbassano e l’attesa è rotta dall’ingresso sul palco di Sabrina Paravicini, di celeste vestita e con un’aria incantata. Sarà la presentatrice dello show destreggiandosi con un allure da fata tra i vari artisti che calcheranno la scena.
Il compito di rompere il ghiaccio è affidato ad Alessandra Lembo e alla sua band che propongono al pubblico tre intramontabili successi di Lucio Battisti inscritti nel patrimonio genetico di molti, forse tutti, gli italiani.
La cascata di riccioli neri e note di Alessandra Lembo lasciano il posto ad un’esile figura bionda, Antonella Vitale. La sua voce sorprende per armonia, volteggiando sulle note del jazz e del blues prodotte dalla chitarra di Enrico Bracco e da Stefano Nunzi, che con il basso intrattiene una conversazione silenziosa.
Il basso accompagna anche il piano forte del maestro Andrea Pagani, impreziosendo un’inedita versione swing di “Tanto pe’ canta’”, omaggio al passato del Teatro Centrale, e un brano dai ritmi brasiliani, Daniele Basirico propone infatti assoli morbidi e sinuosi che avvolgono le briose note del pianoforte.
Camminando sulle sette note si giunge alla parte centrale della serata. Sabrina Paravicini chiama sul palco Hong-Hu Ada.
Capelli sciolti e un fascino esotico, nascondono, per poi svelare, una voce sorprendente che racconta una storia personale fatta di cinema, musica e anche film di animazione. Hong-Hu Ada propone al pubblico del Teatro Centrale un brano tratto dalla soundtrack dell’ Era Glaciale 4 film di animazione di cui a curato anche il doppiaggio donando la sua voce alla tigre Shira. Hong Hu Ada una tigre lo è davvero, quando offre al pubblico le sonorità di una canzone intima, scritta ed ispirata da una conversazione con sua sorella ed un classico della canzone statunitense From Sarah with Love di Sarah Connor. Ascoltandola non è difficile immaginare per lei un futuro ancora più luminoso nel mondo dello spettacolo e della musica internazionale.
Alle note di Hong Hu Ada si susseguono le sonorità jazz del duo composto da Michael Rosen, sassofonista jazz che nella sua carriera può vantare numerose collaborazioni celebri ed internazionali e Domenico Sanna al pianoforte.
Le note jazz dell’assolo di Rosen riescono a strappare al pubblico, rapito dalla passione che traspare dalle mani che si muovono rapide sul sax e dall’impegno fisico del musicista, un applauso a scena aperta.
Alle note del sax seguono quelle di Vertigine Duo, composto da Eleonora Tosto e Dario Troisi che regalano al pubblico una version jazz di Vedrai Vedrai di Luigi Tenco ed un omaggio alla regina del blues, Billie Holiday con Strange Fruit.
Ma non c’è tempo per crogiolarsi nelle note struggenti del blues, Sabrina Paravicini chiama sul palco Daniel Decò, drag singer famosa al grande pubblico per aver partecipato al programma di Raffaella Carrà Forte Forte Forte.
Daniel Decò è statuaria, fasciata in un abito rosso si prodiga a rianimare il pubblico dimostrando una padronanza del palco ed una capacità di intrattenere davvero notevoli, interagendo con il pubblico, lasciandosi immortalare come una vera diva e dando prova di una voce melodiosa sulle note di Dream a little dream of me e Like a Virgin.
Sul finire della serata spetta alla Dottoressa Sassoni di Sassuolo, sessuologa, al secolo Ilaria Canalini, il compito di dare una scossa al pubblico, trascinando sul palco tre ignari maschietti in una lezione di sessuologia tra muscolatura pelvica e consigli per una migliore vita sessuale e spalancando le porte alla sensualità burlesque di Ines Boom Boom.
Ines Boom Boom sfodera due lunghissime ciglia ed una voce sorprendente sulle note di Etta James per poi dedicare al pubblico del Teatro Centrale uno spogliarello in pieno stile burlesque, ma viene il dubbio che, nonostante le indicazioni della Paravicini, il pubblico non abbia colto la regola del burlesque più si urla più l’artista si spoglia e la nostra Ines termina la performance ancora inguainata in uno stupendo abito bicolore.
La serata, dopo due ore ininterrotte di performance, volge al termine.
Il Teatro Centrale si mostra in questa serata di primavera romanamente sfarzoso e godereccio, gli artisti sul palco hanno dato prova di capacità e passione regalando con Songs due ore di musica e spettacolo a tratti unici, splendidamente organizzati, che meritavano sicuramente molti più applausi da parte del pubblico, che, sazio di prelibatezze, avrebbe necessitato di un bicchiere di Citrosodina, per accelerare la digestione e favorire una più rumorosa partecipazione, anche per rendere onore al merito di chi sul palco, questa sera, ha davvero dimostrato talento e passione.
(Ph: Roberto Radimir)