C’era una volta l’amore
“Tu ti credi l’uomo peggiore del mondo – disse lei, e aggiunse ridendo – e invece sei solo un’idiota”
Questa settimana avrei voluto parlare di un libro molto particolare che lessi anni fa, C’era una Volta l’amore ma ho dovuto ammazzarlo, di Efraim Medina Reyes.
Come dice il titolo stesso, è un romanzo che parla di amore, di violenza nei sentimenti e non solo, e soprattutto parla di delusione e di crescita.
Se mi è tornato in mente dopo tanti anni, almeno dieci, c’è un motivo e il motivo è che finalmente, se così possiamo dire, mi trovo in una disposizione d’animo molto simile a quella del protagonista del libro. Affrontare la delusione, i rapporti che cambiano, insomma robetta mica da niente, che quando hai dieci anni di meno non ci pensi che possa succedere.
L’impulsività bisogna anche avere la testa per reggerla
Sono arrivata al punto di avere talmente tanta paura di essere travolta dalle emozioni, da scegliere consapevolmente di smorzarle, di aspirare a una tranquillità poco adatta alla giovinezza, ma in fondo poco adatta proprio alla vita.
per affrontare le delusioni bisogna non viverle come un giudizio di merito
Non si è mai bianco o nero, felice o infelice, o forse sì, ma in mezzo c’è una quantità enorme di variazioni, di note stonate, di tentativi e di analisi. Migliorarsi forse vuole dire anche e soprattutto accettarsi, vedere nelle contraddizioni un qualcosa di vivo che rende l’esperienza unica.
O forse no.
C’era una volta l’amore, ma ho dovuto ammazzarlo.