La casa dei fantasmi
La casa dei fantasmi si trovava fuori dal paese, su una strada sterrata che portava all’area industriale. Era una costruzione molto vecchia, con le pareti di tufo e il tetto spiovente. Le finestre erano rotte e la porta di legno scuro si apriva sul giardino, dove le piante crescevano senza criterio e si arrampicavano sui muri come i tentacoli di una piovra.
Mi sembrava di essere in bilico tra due mondi, ma per quanto fossero invitanti la casa e i suoi segreti, restai sulla soglia
I bambini giravano alla larga e io non facevo eccezioni; quando mi capitava di passare da quelle parti e mentre affrettavo il passo, lanciavo occhiate furtive cercando di catturare nuovi particolari su cui avrei favoleggiato una volta a casa.
Un giorno di sole, mentre passavo proprio davanti alla casa, mi parve di sentire un miagolio provenire da quel giardino. Certamente quello era il posto migliore per partorire dei gattini, perché era un luogo deserto.
Incuriosita, mi affacciai sul giardino attraverso il cancello sbilenco piantato sul selciato sconnesso. Mi accorsi che c’era un sentiero in mezzo all’erba alta, segno che qualcuno era entrato prima di me. Questo mi diede il coraggio di entrare e azzardare qualche passo stando ben attenta a dove mettevo i piedi, perché d’estate soprattutto le vipere si annidavano proprio nei luoghi abbandonati.
Sembrava tutto tranquillo: non c’era nulla di terrificante in quel giardino. Era solo incolto e arso dal sole. Mi avvicinai a piccoli passi verso la porta, pronta a tornare indietro al primo segnale di pericolo.
Una volta sulla soglia, mi sporsi per guardare dentro e vidi una grande stanza con il pavimento pieno di foglie e rami carbonizzati. Le pareti erano sporche, con macchie di umidità e muschio; dalle finestre divelte era penetrata l’edera che tappezzava i muri e il soffitto.
Il sole con i suoi raggi infuocati si fermava all’esterno: nella casa c’erano solo ombra, frescura e refrigerio. Era una strana sensazione, mi sembrava di essere in bilico tra due mondi, ma per quanto fossero invitanti la casa e i suoi segreti, restai sulla soglia.
Molti anni dopo quell’edificio fu distrutto e oggi al suo posto c’è un palazzo a tre piani. Nessuno si ricorda più della casa dei fantasmi; resta nell’aria la magia delle cose che custodiscono segreti, solo per chi sa ascoltare.