Un tatuaggio nuovo
Mi piacciono i tatuaggi. Non quelli esagerati, che a malapena resta libera l’ascella e le borse sotto gli occhi. Mi piacciono soprattutto quelli piccoli e simbolici, discreti e personali, cosette stilizzate, che per spiegarle occorre parlarne con calma davanti a un bicchiere di vino.
Eppure detesto il dolore, fosse anche un blando mal di testa, e ho terrore degli aghi, fosse anche un prelievo di sangue. Infine, detesto le cose non reversibili e dunque: apprezzo i tatuaggi sugli altri ma… non ne ho neanche uno!
Anzi, per specificare meglio, non ne ho di visibili.
Sono convinta – a dire il vero – che alcune cose che accadono nella vita uno poi se le porta addosso esattamente come un tatuaggio. Sono quelle cose che gli altri vedono, nella controluce dei tuoi sguardi e gesti involontari, anche quando tu proprio non ci pensi più o credi sia passato, e ti chiedono allora di spiegare e di raccontare. Una roba che salta all’occhio, imbarazzante o gratificante che sia, comunque lì, in bella mostra.
Sono convinta – a dire il vero – che alcune cose che accadono nella vita uno poi se le porta addosso esattamente come un tatuaggio.
Non so, per dire alcuni esempi: la nascita di un figlio; un figlio che non nasce; un lutto; quello che tu senti come il primo amore; quello che credi sia l’ultimo; un amore potenzialmente grande ma mancato; il primo litigio furioso; il tradimento più doloroso; il sogno più ambito, realizzato o solo immaginato; la prima volta che si capisce che non si muore di delusione ma semplicemente si ricostruisce una vita rimodulata; la prima volta che si coglie una nuova prospettiva che accoglie molte verità; una cosa mai perdonata che continua ad intralciare lo spazio vitale; una cosa finalmente perdonata, che aumenta il cono visivo e alleggerisce il respiro.
Ecco, cose così, tattoo dell’anima, invisibili agli occhi come il famoso principino avrebbe continuato a ripetere, ma assolutamente percepibili.
E dunque – vista in questa prospettiva – io posso ben dire di avere molti, moltissimi tatuaggi addosso!
E sì, fanno male, ma solo per un po’ di tempo.
E sì, non sono reversibili, peró… ci si può disegnare sopra molte altre volte, fino a farli sembrare nuovi, finché c’è pelle, finché c’è vita.
Non per vantarmi, ma io giusto oggi ho disegnato un tatuaggio nuovo di zecca, forse uno dei più belli mai avuti.
È una scritta piccolina in corsivo: “Io”
I’m
proprio sotto il cuore. Ed è segno del coraggio, e della fatica, di essere irrinunciabilissimevolmente e precisamente me stessa.