Quella telefonata
Dopo quella telefonata, dopo aver sentito quella domanda, le giornate iniziarono a scorrere molto lentamente, ma ancora non riusciva a rendersi conto del vuoto che lo circondava.
Fino a quel momento era stato troppo occupato a rattoppare qualcosa che sembrava essere il capriccio di qualcun altro.
Un capriccio.
Fino a quel momento era stato troppo occupato a rattoppare qualcosa che sembrava essere il capriccio di qualcun altro.
Un capriccio.
Era così che l’anima lontana con la quale si confidava aveva spesso etichettato il modo di comportarsi della sua compagna, ma lui sembrava non capire.
Continuava a rispondere che aveva messo troppe cose in gioco e che, se mai avesse preso una decisione in merito, quello che l’aspettava e che avrebbe potuto guadagnarci non sarebbe valso tanto quanto ciò che lasciava.
Ma cosa avesse realmente investito, in quella vita, continuava ad essere un mistero. Si rendeva conto di essere lui stesso un enigma.
A tratti era chiaro, deciso, si sentiva forte e motivato a prescindere da una qualsiasi situazione o scelta, per poi ritrovarsi a dire quanto era stanco e incapace di ricalcolare tutta la sua vita.
Oh sì, certo! Ovviamente era riuscito a cambiare vita già diverse volte.
Si vantava sempre, con lo sguardo perso tra le bollicine di un frizzante bianco, che la sua vita era ormai caratterizzata da ritmi inconfondibili.
Come il rintocco dell’orologio, a un certo punto iniziava a porsi delle domande. Capiva che era arrivato il momento di cambiare.
Così venivano aperti, uno dopo l’altro, i cassetti che contenevano ogni cosa successa negli ultimi anni, in media sei o sette.
Poneva nei confronti di se stesso un interrogatorio senza esclusione di colpi, senza alcuna pietà per persone, emozioni e sentimenti.
Tutto finiva nel calderone del “devo rimettermi in gioco”.
In tutto questo una sola costante. Una costante che riusciva a tenerlo ben sull’attenti stringendolo per il cavallo dei pantaloni e lasciandolo senza fiato.
Io stessa, anima lontana, continuavo a chiedermi quale fosse questo forte ascendente.
Avrei quasi voluto imparare anch’io.
Lui continuava a ripetermi che le sue giornate erano lente, ormai, e che forse stava arrivando quel famoso rintocco, l’ennesima svolta.
Ma quella domanda, questa volta, non se l’aspettava per davvero.
Che strana la vita.
Basta anche un solo “Come stai?” e il tempo arriva a fermarsi anche per quell’uomo che di sè ti ha sempre detto di essere “Soddisfatto così”.
Forse è così che ha inizio una crisi.