Non siamo migliori di prima
Ora che la pandemia sta (inshallah!) finendo, possiamo dare qualche sguardo all’indietro. Non per fare chissà quali resoconti e bilanci, ma giusto per provare a capire qualcosa.
Questa pandemia non ci ha reso migliori. Quella speranza di una solidarietà tangibile, di fronte a un male comune, non si è vista. Anzi, abbiamo potuto constatare alcune recrudescenze di egoismo, di intolleranza, fino alle ultime proteste di piazza per i green pass trasformate in sommosse per il piacere della violenza, che periodicamente riappare più o meno nella stessa forma.
Questa pandemia non ci ha reso migliori
Quelle mascherine e quei distanziamenti hanno acuito il sospetto che si annida in ognuno verso l’altro. Non sono misure di sicurezza reciproca, ma una accentuazione della alterità, del vade retro, rivolto a chiunque si collochi al di fuori del cerchio magico. Con in mezzo la salute, e un nemico invisibile, è facile che si sviluppi l’intolleranza. Che abbiamo visto, e vediamo, in materia di vaccinazioni. I cento esperti ufficiali si sono moltiplicati all’infinito in una sorta di bricolage sanitario, dove ognuno può avere una platea personale di aderenti a ogni tesi. Con buona pace dell’unità di intenti e della solidarietà.
Naturalmente una crisi del genere ha una naturale conseguenza: l’arrivo di molti soldi per fronteggiare la situazione. E, come in ogni guerra, arrivano i pescecani. Mascherine contraffatte, green pass fasulli, proposte di investimenti di aziende “tecnologicamente avanzate” e via così, pur di strappare denaro con l’inganno, e pazienza per il danno materiale e umano che si produce.
C’è anche una certa violenza a bassa intensità, una intolleranza che diviene costume
Pessimismo? Non particolarmente. Non si può eliminare il male dal mondo: ne costituisce parte integrante. La differenza sta nel mondo con il quale si affronta: con fiducia, con scetticismo, con rassegnazione, con impegno, con durezza, con l’esempio.
E questa non è una scelta che può fare la scuola o la politica: certo queste categorie possono aiutare moltissimo, ma la scelta rimane personale, intima.