Logo
  • Sezioni
    • Colori
    • Sapori
    • Contatti
    • Suoni
    • Odori
  • Rubriche
  • Noi di fus
    • l’idea
    • chi siamo, dove siamo
    • chi comanda da noi
  • Produzioni
    • FUSbook
    • FUSpot
    • FUS Agenda
    • FUS Street Magazine
  • Contattaci
FUS Edizioni
©‎ 2013, facciunsalto.it
raccontiamo emozioni
Reg. Trib. Napoli n° 5/2020

Giorgio D'Amato

Giorgio D’Amato. Se nasci in Sicilia le cose sono due, o scappi o scrivi un libro sulla mafia. Io scrissi “L’estate che sparavano” (Mesogea, 2012) ricostruzione di un periodo della seconda guerra di mafia in cui i morti cadevano come ciliegie rosse. Nel tempo libero costringo un po’ di gente a credere negli sfoghi narrativi mediante laboratori di scrittura creativa. La mia rubrica è Io guardo, fateci un salto!

MRS D rewriting

SCAMPOLI DI PENSIERI

Giorgio D'Amato

MRS D rewriting

Scardinare le porte per ricostituire uno spazio interrotto – e così restituire sacralità al tempio trasformato in casa (il vestito poggiato sul salotto, il filo nella cruna dell’ago – quel Peter che aveva detto cavoli o verze? -, la vita che scorre e non ti puoi opporre alla corrente, meglio sorridere). I fiori sparsi ovunque. MRS D rewriting

di Giorgio D'Amato

per la rubrica Io guardo
in Suoni Si legge in 2 minuti

Per tutta la vita (Roxy Bar permettendo)

E poi ci troveremo come le star a…  a mettere calle in movimento su strutture di bambù tenute insieme da alluminio decorativo, 

Nessun rumore

SCAMPOLI DI PENSIERI

Giorgio D'Amato

Nessun rumore


Nessun rumore, nessuna, chiacchiera, nessun articolo sul giornale. Noi siamo il silenzio. (Il diktat era stato chiaro, ci interessano le infrastrutture, ci sarà da ricostruire. Poi le intercettazioni e il gatto appeso alla ringhiera.)

di Giorgio D'Amato

per la rubrica Io guardo
in Sapori Si legge in 2 minuti

Panelle troppo educate

Ci sono preparazioni in cui è ovvio dire “aspettare che il composto si raffreddi” ma queste parole la signora di 

Natale

SCAMPOLI DI PENSIERI

Giorgio D'Amato

Natale


Per Natale, ogni Natale, c’è sempre un Babbo Natale.
Lo ripeté almeno cinquanta volte una cugina di dieci anni una sera che ero da loro – si metteva a braccetto con la sorellina e declamava. Ridemmo tutta la serata.
(Forse per il modo in cui lo diceva, o per i suoi denti da raddrizzare. O per i capelli raccolti in codine sbilenche. A pensarci la frase non fa ridere per nulla.)

 

 

di Giorgio D'Amato

per la rubrica Io guardo
in Contatti Si legge in 4 minuti

Malattie Imbarazzanti

Io guardo Malattie imbarazzanti. Lo danno su Sky. Ho smesso da tempo di vedere film, documentari, dibattiti poco politici, minchiate 

di Giorgio D'Amato

per la rubrica Io guardo
in Colori Si legge in circa un minuto

Muoviti o muori!

Se pensate che stare comodi sul divano sia noioso, se pensate che un attacco di panico sia esattamente il desiderio 

di Giorgio D'Amato

per la rubrica Io guardo
in Suoni Si legge in circa un minuto

La transverberazione di chi ha vinto The Voice

Io quella che ha vinto The Voice nemmeno so come si chiama. Non l’ho mai sentita cantare. Io non guardo 

Delusione

SCAMPOLI DI PENSIERI

Giorgio D'Amato

Delusione


Delusione. Come quando scopri che l’autore del libro che ti piace tanto, e che vorresti come amico per la pelle e telefonargli tutte le volte che ti capita, scrive minchiate su Facebook tipo che sfotte la Versace per quanto è diventata brutta e vattelappesca, di quelle atroci e grezze che manco le santocchie di periferia e compagnia bella saprebbero fare altrettanto.

di Giorgio D'Amato

per la rubrica Io guardo
in Suoni Si legge in circa un minuto

Dall’autore al reading passando per il libro: Cartongesso

E poi succede che a Palermo, dove le presentazioni dei libri il più delle volte sono quarantaquattro palle in fila 

Le foglie d’autunno

SCAMPOLI DI PENSIERI

Giorgio D'Amato

Le foglie d’autunno


Prima, quando vedevo le foglie cadere dagli alberi, pensavo ai sussidiari delle scuole elementari che cominciavano con la devastazione dei parchi londinesi. Da quando vidi Sanremo nel 1986 ho iniziato a pensare ad una canzone che fa “vai dove il sole non c’e’ mai, dove niente troverai, nella nebbia resterai, cercando quello che hai, poi col vento parlerai”.
E’ una vera cattiveria dell’anima cantare queste cose. Bisogna essere incatramati.

di Giorgio D'Amato

per la rubrica Io guardo
in Contatti Si legge in 2 minuti

Io ti guardo

Un pomeriggio d’estate, fai il solito zapping, cinque minuti perché ti aspettano al mare, e invece rimani travolto da Glenn 

Load More Posts
NO MORE POSTS
facciunsalto.it | raccontiamo emozioni
di FUS Edizioni | Magazine di cultura e società | Reg. Trib. Napoli n. 5/2020 - ROC 35316 | Direttore Responsabile Massimiliano Maccaus | Privacy e legale Non importa Visualizza
Privacy & Legale

Privacy Overview

This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may affect your browsing experience.
Necessario
Sempre abilitato

Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. This category only includes cookies that ensures basic functionalities and security features of the website. These cookies do not store any personal information.

Non necessario

Any cookies that may not be particularly necessary for the website to function and is used specifically to collect user personal data via analytics, ads, other embedded contents are termed as non-necessary cookies. It is mandatory to procure user consent prior to running these cookies on your website.