Marco Aragno
Sono nato nell’anno in cui Maradona riscattò le isole Falkland con un gol di mano. Scrivo e della scrittura ho deciso di farne un lavoro. Giornalista pubblicista per portali come meridianonews e retenews24, posso vantarmi di essere uscito dall’anonimato con articoli usciti su Linkiesta.it. Nel tempo libero scrivo poesie per andare in cerca di me stesso. La mia prima opera si chiama Zugunruhe, edita da Lietocolle (2010). Ma il titolo è un bluff: non parlo tedesco. Le mie rubriche sono Terra di mezzo e O tempora o mores fateci un salto!
Oche per Oche
Mamme, congelate gli ovuli e pensate a lavorare
La Silicon Valley non è la terra del botulino e delle tette rifatte, ma di sicuro è il posto giusto
La trappola degli scampoli
Napoli, una trina e trans
Ok, non sarà stata Robin Williams e manco Lucio Dalla. Ma sei giorni fa lasciava questo mondo Valentina ok, all’anagrafe
Nove
Viaggi binari Vanamente si cercherà di dire ciò che si vede: ciò che si vede non sta mai in ciò
Otto
* La struttura è malconcia votata al fallimento, l’intonaco si sbriciola e i pilastri di cemento cedono mostrando il cuore
Sette
* Nessun gesto nessuna memoria potranno salvare questi luoghi giaciglio di fiori avvizziti che una manciata di formiche vivifica. Le
Sei
* Abbiamo difeso la nostra infanzia in un pugno di casupole bianche tufo aggrappato al dorso della roccia eroso al
Cinque
* Il mio passato sono le facce scavate nella pietra, le impronte d’umidità che sostano sulle piastrelle della stanza. Sono