Scampoli di Pensieri

Qualsiasi età tu abbia, alcune o molte pagine del libro della tua vita sono già scritte, mentre ogni istante continui a scrivere righe nuove. Sei lo scrittore del tuo libro e insieme il personaggio narrato, ma non sempre puoi scegliere la trama della narrazione. E tantomeno il finale: né come né quando arriverà. Sai solo che arriverà. La sola cosa che puoi fare, anche se sei scrittore e personaggio insieme, è fissare ricordi, scattare fotografie, prendere appunti, per tentare di rendere gli attimi speciali meno fugaci, o magari “per sempre”. Ci saranno momenti in cui il ricordo di quegli attimi sarà il tuo unico appiglio e ad esso dovrai aggrapparti con forza: fissali bene

La delusione è un sentimento complesso che racchiude in sé molte altre emozioni negative. Ma anche se dolorosa fa parte parte della vita e se affrontato nel modo giusto può aiutarci a crescere. Se solo riuscissimo ad attribuire ai fatti della vita l’appropriata importanza forse riusciremo a vivere con maggiore serenità. Troppo spesso invece innalziamo muri per difenderci, senza accorgerci di aver costruito solo una prigione per noi stessi.

“Strano! Il tempo passa, le persone crescono, a volte cambiano. Tutto cambia e tutto resta lo stesso. Com’è possibile? Non lo so, ma succede. Come cantavano i Pink Floyd, ‘same old fears, wish you were here’. Ti guardo con gli stessi occhi, ma sono diversi. Vedo quello che sei. Quello che eri. Ora lo so. Anch’io sono la stessa, ma sono cambiata. A volte va bene così…”

2016. Scampoli di violenza familiare. In Sicilia madre di tre figli strangolata dal convivente. A Brescia marito decapita la moglie. A Pozzuoli donna in fin di vita causa compagno che le ha dato fuoco. A Città di Castello donna uccisa da suo figlio con dieci coltellate. A Torino donna quasi morta per le violenze inflittele dal marito. Uomini che amano donne che non meritano l’amore. W il familidei.

“Sono fatto così. Non posso cambiare. Se mi ami mi accetti per come sono”.

Vero, certo. Chi nella vita non lo ha detto qualche volta? Ma non è forse vero anche l’altro leit motiv sentimentale, ossia che “per Amore si può tutto?” E dunque, chi ha ragione? In parte, entrambi. La cosa migliore sarebbe che chi ama non pretenda di cambiare l’essenza profonda dell’altro; ma anche che l’altro non si irrigidisca e tenti di muoversi verso l’amato/a. Non è facile ma… buon Amore a tutti

Il caffè del mattino è un rito, mette in ordine le cose, crea un inizio. Un risveglio. È un modo per dirsi buongiorno. Una scusa per offrire, per parlare, per guardare occhi ancora pieni di sonno. Ecco un caffè, ti ho pensato. Andiamo a prendere un caffè. È una scusa, lo so. Ma ho bisogno di una tazzina, di un bar, delle tue braccia conserte mentre mi ascolti, immersa tra i profumi dei cornetti e la consistenza schiumosa del cappuccino.

Si scrive caffè ma si legge in tante maniere così diverse. Quindi se io ti dico che ti offro un caffè, leggi dietro le mie parole, e non pensare mai che un caffè sia solo un banale caffè.

Quando sai camminare coi capelli al vento è semplice metter fuori la testa. Ho tenerezza e ammirazione, invece, quando vedo persone presunte fragili che mettono su la testa e si affacciano senza casco in un mondo che sanno difficile; hanno già sperimentato come sia capace di fare del male, eppure niente può più impedir loro di sbocciare… Quando qualcuno cui vuoi bene fa questo, tira fuori la testa e spiega le ali, non devi stare lì a raccomandar prudenza, ricordando che rischia di farsi male. Lo sa già. Devi solo soffiargli vento sulle ali e ripetergli che più nessuno fermerà il suo volo…

Tra il rumore delle cicale e quello delle onde del mare l’estate avanza veloce a passo falciante. Inizia con un “che fai per le vacanze?” e finisce con le orecchie sanguinanti per il tormentone del momento. Birre ghiacciate sotto il sole, materassini gonfiati perdendo un polmone e quelle domande esistenziali che non avranno mai risposta, come ad esempio : perché il signore che vende il cocco sulla spiaggia, nonostante i chilometri percorsi ogni giorno, ha sempre una panza enorme?

Molti pensano che la sincerità sia una questione di correttezza. Che abbia a che fare con l’etica, insomma. Anche, certamente. Ma il vero punto è che c’è troppo poco spazio per le bugie. Troppo poco tempo e troppe cose da fare per doversi preoccupare di mentire, di fingere, di sforzarsi di mostrare qualcosa che non si è. Essere se stessi è una scelta che potremmo quasi definire efficiente. Non sprecar tempo in cose inutili: è impegnativo fingere, e anche se fa ottenere qualche risultato, non da’ soddisfazione. Per vivere, si rischia comunque di farsi male: tanto vale, almeno, essere autentici

Santa Chiara. L’amica di Francesco. E’ il nome di una piazza di Palermo. Ci parcheggio una volta a settimana, di pomeriggio, frettolosamente. Ma lo faccio da anni, tanti. E se contassi i minuti che ho trascorso lì sarebbero ore, anzi, giorni. E’ una piazza del Centro Storico di Palermo: quegli spazi definiti dove l’equilibrio è stabile: la facciata della chiesa, i bei Palazzi, i portali. Una cosa ho apprezzato nel tempo: i volti della gente. Quanti volti, quanti occhi, labbra, capelli, voci colori… Tanti colori.

Saldi, semplici nodi di anime incrociate strette in casuale, significante sequenza – destini appena sfiorati, abbracci chiaramente scanditi – mutano in storie sillabate ad alta voce dentro la compulsa cornice di regolari scarabocchi – incisi sovrappensiero, scartando dal bordo verso il centro – a riempire la visionaria e desiderata bozza del vivere, inevitabilmente assunta a bella copia d’un capolavoro comunque incompiuto.