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raccontiamo emozioni
Reg. Trib. Napoli n° 5/2020

Arianna Marin

Professione viaggiatrice. Anzi traslocatrice, visto che nei paesi in cui viaggia ci si sistema proprio. Ama il Medioriente e il Sudamerica, ma il resto del mondo non le dispiace affatto. Il filo in valigia non manca mai, casomai perdesse la strada di casa!
La mia rubrica è Biglietto di sola andata, fateci un salto!

di Arianna Marin

per la rubrica FUSion
in Colori Si legge in 6 minuti

Gonella. Of the Eternal Movement

I had a dream. It was the emergence from the sea of colors, contours and faces, echoes of emotions. They 

di Arianna Marin

per la rubrica
in Contatti Si legge in 4 minuti

Storie di ordinaria afro-italianità

Vieni a vedere, vieni a vedere tu che parli senza sapere. Vieni nelle nostre famiglie, vieni nei nostri villaggi. Saprai 

di Arianna Marin

per la rubrica Quo vadis?
in Colori Si legge in 7 minuti

Gonella. Dell’eterno movimento

Ho fatto un sogno. Era il riaffiorare dal mare di colori, contorni e volti, echi di emozioni. Si scomponevano e 

Primavera

SCAMPOLI DI PENSIERI

Arianna Marin

Primavera

Primavera torna, e i fiori di ciliegio macchiano di rosa il bianco dei muri. Gli aerei scompongono il cielo come in tasselli di un celeste mosaico striato, dal sole, di traiettorie color arcobaleno. Si allungano nella aiuole le ombre di vecchi timori. Sfilandosi tra gli intrecci di radici e viole, si dissolvono nell’aria vibrante di novità. Come a dire, si è stati morti per troppo. Ora é tempo, ci si arrende alla vita.

di Arianna Marin

per la rubrica FUSion
in Contatti Si legge in 7 minuti

Chris Paradox and Chris’s paradox

According to Mark Twain, two are the most important days of our life: the one where we were born and 

di Arianna Marin

per la rubrica Quo vadis?
in Contatti Si legge in 8 minuti

Il paradosso di Chris

Scrisse Mark Twain che due sono i giorni più importanti della tua vita: quello in cui nasci e quello in 

di Arianna Marin

per la rubrica Quo vadis?
in Contatti Si legge in 3 minuti

Amore aspro come il limone, dolce come la poesia

A te… ragazza dagli occhi verdi Nella luce dei tuoi occhi un giorno incontrai qualcosa che era dentro di me, 

Niente stelle stanotte

SCAMPOLI DI PENSIERI

Arianna Marin

Niente stelle stanotte


Niente luna e niente stelle stanotte. Non più tu che cerchi i miei occhi, e nel buio sussurri quanto io sia speciale. Mi accarezzi i capelli e io prego Dio, almeno questa volta, di fermare il tempo. Perché la domenica splende il sole e io mi perdo nel tuo abbraccio col profumo di caffé. Dalle finestre di un bar osservavamo la vita. Ed il silenzio era, tra noi, il doloroso preludio a un’imminente partenza.

di Arianna Marin

per la rubrica Biglietto di sola andata
in Contatti Si legge in 3 minuti

Io. Iracheno, curdo, yazidi

“Lasci che Le spieghi signorina, é normale sia confusa”. Seduto di fronte a me al tavolo di un bar c’è 

Mani di zampognari

SCAMPOLI DI PENSIERI

Arianna Marin

Mani di zampognari


Non le sopporto le luci di Natale; quell’intermittenza di bagliori senza sosta mi turba. Mani stanche, mani al lastrico, mani disilluse che sbrogliano fili di lampadine polverose impazienti di lasciare la soffitta. Per tradizione, abitudine, perché il Natale è il Natale e viva gli auguri, viva i pacchetti regalo, viva il traffico. Ieri però, nel mio paesino, ho visto due figure magiche muoversi sotto un cielo grigio senza tempo; scendevano dalle montagne, come mi raccontava mia nonna. Mani callose, mani di musico, mani ancora serenamente illuse. Gli zampognari. 

di Arianna Marin

per la rubrica Quo vadis?
in Colori Si legge in 3 minuti

P come Petra. Poesia della Vita

Non stringe la macchina fotografica tra le mani, eppure i grandi occhi scuri vagano per la stanza nell’intento di scovare 

Futuro

SCAMPOLI DI PENSIERI

Arianna Marin

Futuro

La luce delle candele accompagna nel buio le note di una melodia natalizia. Nella penombra scorrono davanti agli occhi, impalpabili come solo i pensieri, immagini di un passato che non esiste più. Conto i giorni che mi separano dal nuovo anno e nella mente prendono vita i contorni di nuove speranze. Mi lecco le dita sporche di zucchero a velo. Tutto sommato il passato non esiste più e il futuro, quello, è ancora da inventare.

 

 

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