Cristina Armato

Saldi, semplici nodi di anime incrociate strette in casuale, significante sequenza – destini appena sfiorati, abbracci chiaramente scanditi – mutano in storie sillabate ad alta voce dentro la compulsa cornice di regolari scarabocchi – incisi sovrappensiero, scartando dal bordo verso il centro – a riempire la visionaria e desiderata bozza del vivere, inevitabilmente assunta a bella copia d’un capolavoro comunque incompiuto.

Adesso mi va una buonanotte in pieno giorno, non so se in anticipo o ritardo.
Ho bisogno di pensare che il buio è attesa di luce, diffidare è voglia di vera fiducia, digiunare è per gustare meglio i sapori, vestirsi è per spogliarsi.
Vorrei silenzio per distinguere il suono delle parole, confusione per far risaltare le cose al giusto posto.
Mi va un giorno che sa di notte, semplice di cose non banali, denso e lento di cose scelte e non imposte.

La torta preferita o una merenda improvvisata; la felpa alla moda o i vestiti dismessi del cugino; avanzate tecnologie o corse sui prati; deliziosi gusti e piccoli disgusti; complimenti e ammonimenti. Ti mostrerò la vita più bella che posso, raccontandoti frammenti della peggiore, per vederne scelte e bivi, confronti ed analisi. Ti darò tutto ed il contrario di tutto: ampia, e non scontata, visione d’insieme.

Vuoto arrendere, cedevolmente ad ogni sensazione. Fresco sperimentare nuove miscele, sperando che non esplodano. Smarrito perdere l’appartenenza, per sentirsi liquidamente disciolti in un secchio poco più grande. Non poi così male. Proviamo. Il rischio è guadagnare riempimenti, precari ed effimeri particolari di pienezza cromatica in un quadro seppiato. Pieno a rendere.

Quanto sono affascinanti le fotografie! Non gli autoscatti (eh!), io intendo le foto fatte da qualcuno a qualcun altro. Non è mica una cosa facile: ci vuole un po’ di visionaria passione per riuscire a sentire le cose belle… occorre un po’ di speranza per scegliere cosa ricordare… serve un pò di sogno per fermarsi un attimo e catturare vitalitá… Ecco, in effetti si tratta d’amore. Ci vuole un pò d’amore per fare una bella foto, proprio come per scrivere una bella poesia.