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raccontiamo emozioni
Reg. Trib. Napoli n° 5/2020

Scampoli di Pensieri

Pensieri veloci e improvvise ispirazioni dei nostri autori trovano spazio in questa rubrica quotidiana.

Qualche istante di riflessione, per vivere insieme a noi le nostre emozioni quotidiane.

Anima e Corpo

SCAMPOLI DI PENSIERI

Luca Lo Vercio

Anima e Corpo

Il Teatro mi ha lasciato libero di conoscermi, di scrutare le infinitesime impercettibili sfumature della mia anima. E c’è la cucina, che mi distrae e lascia il corpo libero di respirare. Ed è una lotta, perché è come scegliere fra due puttane di classe.

E poi la scrittura, dove anima e corpo trovano ristoro.

Sono sicura di avertelo detto

Sono sicura di avertelo detto
SCAMPOLI DI PENSIERI

Stefania Orrù

Sono sicura di avertelo detto

 

Era estate,

inverno e forse una volta pure autunno.

Una volta un lunedì, altre un giovedì,

altre ancora una domenica.

Era quasi sempre buio ma c’era una piccola luce,

non era comunque abbastanza

e me lo ricordo bene.

 

Sono sicura di avertelo detto,

molto più di una volta

“vedrai che accadrà, anche a te succederà”

non sembrava mi credessi,

o forse ero io a non volerlo credere.

Eppure lo sapevo,

lo ho sempre saputo,

in una piccola parte di me.

 

Ora le mie mani sono vuote,

ma forse libere, e timide

e impaurite.

Le spalanco verso il cielo,

“vedrai che accadrà, anche a te succederà”

chissà se sarà mai vero.

Vorrei diventare albero

SCAMPOLI DI PENSIERI

Luca Lo Vercio

Vorrei diventare albero

Vorrei diventare albero e avere radici che succhiano il midollo terrestre, e avere cerchi concentrici di memorie scolpite, e rami storti da sembrare brutti ma liberi come le foglie che il vento lascia volare.

Vorrei diventare albero e rimanere immobile ad ascoltare voci lontane, a immaginare che il cielo esiste davvero, e che le nuvole non sono altro che sorsate di fumo evaporate dopo una notte di lamenti.

Vorrei diventare albero, e come albero morire, con due giovani amanti sotto la mia ombra a rinascere in un fiore.

Perdóno

SCAMPOLI DI PENSIERI

Luca Lo Vercio

Perdóno

Perdóno.

Per chi?
PerDóno.
PerDonare sé stessi, perDonare chi ci sta accanto.
Chi non perDóna non cambia.
Chi non cambia muore.
Chi muore senza perDonare sarà dannato.
E la vita è troppo breve per dannarsi l’eternità.

Quelli lì pèrdono troppa vita senza perDóno.
Sii per loro perDóno.

L’anno che verrà

SCAMPOLI DI PENSIERI

Luca Lo Vercio

L’anno che verrà

Io quest’anno non lo voglio dimenticare.

È stato l’anno in cui ho capito una volta per tutte di cosa non ho bisogno.

Non ho bisogno di razzismo, bigottismo, ottusità. Non ho bisogno di oscurantismo, perfezionismo, celebrità. Non ho bisogno di piedistalli, accumulo, superfluo. Non ho bisogno di rancore, rabbia, competizione.

Non ho bisogno di ipocrisia, che di mascherine ne abbiamo tutti abbastanza.

All’anno che verrà.

A me.

La Stella di Natale

SCAMPOLI DI PENSIERI

Stefania Orrù

La Stella di Natale

C’è una stella di Natale nel tuo prato

custodisce parte del tuo passato.

Quando bimbo giocavi dai nonni

e facevi tanti bei sogni.

Quando la magia la sentivi per davvero,

e i tuoi occhi brillavano sul serio.

Ti ricordi quell’emozione?

E le luminarie sul tuo balcone.

C’è una stella di Natale nel tuo giardino,

custodisce parte del tuo cammino.

In questi giorni di dicembre così anormali

dove forse rimpiangi quei giorni normali,

quei giorni pieni di luci

in cui spesso tu non brillavi più.

C’è una stella di Natale se vuoi trovarla

è là nascosta se vorrai scovarla,

illuminerà ogni tuo giorno,

non soltanto a Natale

ricordandoti di vivere e sorridere,

senza mai smettere di sperare

e sognare.

Il parrucchiere

SCAMPOLI DI PENSIERI

Luca Lo Vercio

Il parrucchiere

Ho deciso di tagliarmi i pensieri.
Esiste un archivio, quello delle cose da dimenticare,
e oggi ho deciso di tagliarmi i pensieri.
Partirò dai doppi pensieri, quelli che sai che stanno lì
e ogni tanto ti ricordi di levarli via da quelli essenziali.
Taglierò poi mezzo centimetro di ricordi,
mezzo centimetro di persone,
e visto che oggi voglio proprio farmi bello
taglierò anche mezzo centimetro di futuro,
che è quello che mi spaventa di più.
[…]
Ho finito.
Adesso penso al presente.

Soggetto vecchio, attributo ricorrente

SCAMPOLI DI PENSIERI

Giuseppe Visconti

Soggetto vecchio, attributo ricorrente

Confessate su: da quanto tempo non leggete o non sentite “il vecchio genitore”? Mi è venuto in mente ascoltando in radio – la coerenza! –  una vecchia trasmissione registrata. Scriverlo o soltanto pronunciarlo è da retorica ormai dismessa, da parabola evangelica, sarebbe un modo per squalificarsi al volo, bastevole da solo a farsi dire “Torni a settembre, ci faremo sentire noi, le faremo senz’altro sapere!”.

Senza dubbio è l’accoppiata delle due parole, perché vecchio o genitore, ognuno per conto suo, lo leggiamo un po’ dovunque; ma è sicuramente la parola “vecchio” che vorremmo mettere in cantina, nessuno lo vuol sentire accostato al proprio stato.

Perfino mio padre si è indignato l’altra notte:

“Vecchio io? Pensa per te, io mi sento ancora forte e pure sano”.

A 106 anni mi è diventato permaloso, non era così quando era ancora in vita.

 

Leggerezza

Leggerezza
SCAMPOLI DI PENSIERI

Stefania Orrù

Leggerezza

Vorrei essere leggera come un nuvola,

posarmi leggiadra sui problemi.

Raccoglierli leggeri per poi affrontarli,

non rincorrerli no, semmai accoglierli

per apprendere ciò che c’è da imparare.

Vorrei essere leggera come una piuma,

per solleticare la mia vita e quella delle persone a cui voglio bene,

per ricordarmi sempre di ridere,

alla fine di ogni giorno.

Vorrei essere leggera come lo zucchero a velo,

per spolverare di dolcezza ogni istante,

e prendere solo un po’ di amaro.

Vorrei essere leggera come la leggerezza,

quella buona e non superficiale,

quella necessaria e preziosa,

per sentirsi leggeri.

Voragine

SCAMPOLI DI PENSIERI

Luca Lo Vercio

Voragine

Oggi sono andato a fare una lunga passeggiata. Ho respirato, osservato, ascoltato, mi sono fermato.

Ho abbassato lo sguardo e ho visto una voragine, piccola ma profonda. E gli occhi si sono fermati. Si sono fermati su quella voragine dai bordi scalfiti, dal colore cupo. Ne ho sentito l’odore, avrei voluto assaggiarla e capire di cosa sapeva, o di chi. È una voragine piccola, piccola ma profonda.

Ho ripreso il cammino, la voragine è rimasta come voce di un eco, come suono che rimbomba e ridonda e ritorna.

[…]

Le voragini interiori, in effetti, sono delle grandi porche.

È tempo

SCAMPOLI DI PENSIERI

Stefania Orrù

È tempo

È tempo di melodie sui balconi

alternate a giusti silenzi che incorporano rispetto e dolore.

È tempo di cieli uguali per tutti e paure condivise

anche da chi forse non dice di averne.

È tempo di leggerezza,

di dolci cucinati insieme e bilance scordate.

È tempo di distanze fisiche ma di vicinanze dell’anima.

È tempo di gentilezze che dovrebbero essere abitudini.

È tempo comunque, di vivere.

Restare indifferenti

SCAMPOLI DI PENSIERI

Rosa Taormina

Restare indifferenti

“E chi ha mai detto che restare indifferenti davanti all’ipotetica disgrazia di qualcuno significhi augurargli del male?”

Spiazzano queste domande. Oh si, spiazzano parecchio.
Come quelle frasi che si dicono nei momenti di disagio. Quando l’unica cosa che sai dire è “E cosa vuoi che ti dica?”

Niente, non devi dire niente. Devi solo ascoltare, sto parlando io.

La mia totale indifferenza davanti una spiacevole notizia fa di me, agli occhi degli altri, una persona dal cuore di pietra.
Ma che ne sa la gente di questo cuore? Cosa ne vuole sapere?

Il dolore della spiacevole notizia non lo sento. Passa attraverso tutti quei tagli che non sono mai riusciti a cicatrizzarsi.
Non lo sento, mi lascia indifferente quindi.

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