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raccontiamo emozioni
Reg. Trib. Napoli n° 5/2020

Luca Lo Vercio

Se nasci su un’isola un po’ di mal di mare te lo porti a braccetto a vita.

Sono Luca, e ho avuto i miei momenti.

Il momento siciliano, dalle viscere di mamma Caterina fino ai vent’anni. Quello calabrese, sette anni in Aspromonte. E adesso la Puglia, il momento di Bèri. Ah! Ci sono anche una serie infinita di momenti africani, di sint(f)onia con la Terra Rossa (altra megaisola, altro mal di mare).

Osservo. Leggo. Mi perdo. Scrivo. Viaggio. Canto sotto la pioggia. Vivo. E mangio, naturalmente mangio. E poi i “furti d’aria”, in quelli sono specializzato.

Odio le blatte, la frutta rossa, il plaf plaf dei sandali quando cammini, le penne blu sui fogli senza righe, il mare sporco, le unghie che si allungano, soffro di vertigini, non vado sulle giostre.

A chi mi chiede se sono felice rispondo di no, borbotto mi lamento e trallallero. Poi però incrocio passi, conosco storie, coloro volti. Ed è lì che apro le braccia e respiro ancora.

Vorrei diventare albero

SCAMPOLI DI PENSIERI

Luca Lo Vercio

Vorrei diventare albero

Vorrei diventare albero e avere radici che succhiano il midollo terrestre, e avere cerchi concentrici di memorie scolpite, e rami storti da sembrare brutti ma liberi come le foglie che il vento lascia volare.

Vorrei diventare albero e rimanere immobile ad ascoltare voci lontane, a immaginare che il cielo esiste davvero, e che le nuvole non sono altro che sorsate di fumo evaporate dopo una notte di lamenti.

Vorrei diventare albero, e come albero morire, con due giovani amanti sotto la mia ombra a rinascere in un fiore.

97 Storie, Vittorio Correale

SCAMPOLI DI PENSIERI

Luca Lo Vercio

97 Storie, Vittorio Correale

Di tutto si faceva commercio, alla corte del Dolo. Fu così che Raniero si rintanò in un podere speciale, arato solo dai versi. Non era che un piccolo appezzamento, ma ogni mattina, al risveglio, il suo sguardo spaziava su mille ettari di parole.

Nei campi fiorivano libri bellissimi. Profumavano di libertà.

 

“L’oasi di Raniero” da 97 Storie di Vittorio Correale

Ora dimmi di te – Lettera a Matilda, Andrea Camilleri

SCAMPOLI DI PENSIERI

Luca Lo Vercio

Ora dimmi di te – Lettera a Matilda, Andrea Camilleri

L’ultima cosa che ho imparato consiste nell’avere necessariamente un’idea, chiamala pure ideale, e a essa attenersi fermamente ma senza nessuna faziosità, ascoltando sempre le idee degli altri diverse dalle proprie, sostenendo le proprie ragioni con fermezza, spiegandole e rispiegandole, e magari perché no, cambiando la propria idea. Ricordati che, sconfitta o vittoriosa, non c’è bandiera che non stinga al sole.

 

da “Ora dimmi di te. Lettera a Matilda” di Andrea Camilleri

di Luca Lo Vercio

per la rubrica Furti d'Aria
in Colori Si legge in circa un minuto

Furto 22 – I colori di Bergamo

I colori cupi di Bergamo Alta hanno un fascino magnetico. Ho contato centottanta scalini, poi ho perso il conto, dei 

Perdóno

SCAMPOLI DI PENSIERI

Luca Lo Vercio

Perdóno

Perdóno.

Per chi?
PerDóno.
PerDonare sé stessi, perDonare chi ci sta accanto.
Chi non perDóna non cambia.
Chi non cambia muore.
Chi muore senza perDonare sarà dannato.
E la vita è troppo breve per dannarsi l’eternità.

Quelli lì pèrdono troppa vita senza perDóno.
Sii per loro perDóno.

L’anno che verrà

SCAMPOLI DI PENSIERI

Luca Lo Vercio

L’anno che verrà

Io quest’anno non lo voglio dimenticare.

È stato l’anno in cui ho capito una volta per tutte di cosa non ho bisogno.

Non ho bisogno di razzismo, bigottismo, ottusità. Non ho bisogno di oscurantismo, perfezionismo, celebrità. Non ho bisogno di piedistalli, accumulo, superfluo. Non ho bisogno di rancore, rabbia, competizione.

Non ho bisogno di ipocrisia, che di mascherine ne abbiamo tutti abbastanza.

All’anno che verrà.

A me.

Il parrucchiere

SCAMPOLI DI PENSIERI

Luca Lo Vercio

Il parrucchiere

Ho deciso di tagliarmi i pensieri.
Esiste un archivio, quello delle cose da dimenticare,
e oggi ho deciso di tagliarmi i pensieri.
Partirò dai doppi pensieri, quelli che sai che stanno lì
e ogni tanto ti ricordi di levarli via da quelli essenziali.
Taglierò poi mezzo centimetro di ricordi,
mezzo centimetro di persone,
e visto che oggi voglio proprio farmi bello
taglierò anche mezzo centimetro di futuro,
che è quello che mi spaventa di più.
[…]
Ho finito.
Adesso penso al presente.

di Luca Lo Vercio

per la rubrica Furti d'Aria
in Contatti Si legge in 3 minuti

Furto 21 – Lucrezia

Lucrezia non è una bambina come le altre. È nata dal ventre di una Madre giovane, dai capelli castani e 

di Luca Lo Vercio

per la rubrica Furti d'Aria
in Contatti Si legge in 3 minuti

Furto 20 – Madre

Mia madre è nata sotto il segno dell’eleganza, ma non quella che normalmente viene intesa, fatta di abbellimenti, marche, ricercatezza 

Marco Polo, 78 – Francesco Saporito

SCAMPOLI DI PENSIERI

Luca Lo Vercio

Marco Polo, 78 – Francesco Saporito

Quannu ti fa ranni,

scuta a me puru quannu non mi senti,

vàrdimi magari si nun mi vidi,

pàrrimi puru si non parru,

bràzzimi ca t’abbrazzu puru iò.

 

Quannu ti fa ranni,

pi ogni trenu persu

u sentieru fallu tu,

a schina sempri ritta,

l’occhi dignitusi,

i ricchi sempri tisi.

 

A chitarra la to spada,

na matita culurata.

[…]

 

Marco Polo, 78 – Francesco Saporito

L’Ancella, Lisa Caputo

SCAMPOLI DI PENSIERI

Luca Lo Vercio

L’Ancella, Lisa Caputo

Poi, ad un tratto, arrivava l’estate e io me ne accorgevo dalle cicale. Prima del loro canto, per me la stagione era ancora incerta, ma quando arrivavano le loro voci, ripetitive e stancanti, sapevo che era l’estate. Era solo a quel punto che, nel mio cuore, iniziava la vera libertà. Era come se tutto iniziasse a maturare – le giornate, i frutti – sempre più rapidamente, e io dovevo correre per non restare indietro, per non perdermi neppure un attimo di quel vortice inebriante. L’estate è una stagione veloce.

 

L’ancella, Lisa Caputo

di Luca Lo Vercio

per la rubrica Furti d'Aria
in Contatti Si legge in circa un minuto

Furto 19 – La persona della tua vita

Ti trovi a un importante matrimonio e devi conquistare la persona della tua vita. Superi elegantemente la cerimonia in chiesa 

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