Un mattino d’autunno del 1985 sono nata, e già questo è un dettaglio importante. Sì, perché non era scontato, non era calcolato che nascessi e la cosa ha portato uno scompiglio non indifferente nelle vite di chi mi accoglieva. Mi sono salvata nella cosiddetta “zona Cesarini”, e questa è rimasta una costante della mia vita. Quando tutti mi danno per spacciata, come l’araba fenice mi risollevo dalle mie stesse ceneri. Vabbè, facciamo più un pulcino. Da questo primo benvenuto alla vita, ho mutuato un amore testardo per le cause perse, i castelli in aria e i cassetti, ma solo se pieni di sogni.