Amburgo 1917, il silenzio del vecchio pescatore
Un vecchio pescatore entra in un bar. Toglie il cappello. Silenzioso e con sguardo sfuggente si siede al primo tavolo libero. Tutti lo vedono ogni giorno, ma nessuno può dire di averci mai scambiato qualche chiacchiera. Ordina con un cenno; chi lo serve sa cosa vuole uno come lui a quell’ora.
Non una parola mentre sorseggia, quasi a evitare ogni dispersione di energie. Giù per la gola un siero amaro dona qualche vibrazione ricostituente. Posa il bicchiere. Rimette il cappello e come era apparso scompare lasciando qualche moneta sul tavolo. Non una parola. Mai.
Non un solo suono dal vecchio pescatore, che in realtà non è che un ragazzo dai lineamenti troppo induriti dal vento. Un uomo che vive per mari non si può permettere di essere giovane. Silenzioso come i pesci che ha pescato nella notte si dirige verso un peschereccio scricchiolante.
La nottata è stata faticosa, ma nuovo lavoro lo attende. La giornata è ancora lunga e il sole è alto ormai. Toglie la camicia logora. Quel muro di abiti così sottili e mangiati dal tempo crolla rivelando il segreto dei mari. Sulla pelle creature si intrecciano narrando di sirene e abissi antichi quanto il mondo, tesori sepolti, amori lontani. Il vecchio pescatore non è che un ragazzo. La sua vita è un patto con il mare. Questo farà, vivendo semplicemente.
La sua vita è un patto con il mare. Questo farà, vivendo semplicemente.
Il silenzio è il suo rifugio, e in molti pensano che in realtà sia solo la scusa di chi non ha molto da dire. Ma il vecchio pescatore è un sognatore e avrebbe molte cose da raccontare. Quando termina la giornata riposa la schiena e i muscoli per dare spazio finalmente ai propri pensieri. Si sdraia e percorre con lo sguardo i disegni sulle sue braccia alzandole per rimirarle. C’è una scritta che osserva sempre e che gli scalda il cuore. L’artista che lo ha marchiato sapeva bene cosa cerca da sempre uno come lui. Non sa leggere, ma conosce perfettamente il significato di quelle lettere.
E ad occhi chiusi il pensiero vaga cominciando a cercare, falcando mari, e oceani, e onde invalicabili. Si leva nel cielo e sorvola terre sconfinate, montagne, ghiacciai, luoghi che può solo immaginare. Più veloce, tra le nuvole, come un falco, là dove nessuno si accorgerebbe mai del suo essere silente, perché là tutto tace, là il linguaggio non è mai arrivato.
Infine ecco che il suo volo rallenta, si abbassa, scrutando un piccolo bagliore in lontananza.Il suo Cuore si scalda perché là, e solo là, troverà quelle parole che mai sono uscite dalla sua bocca e che tanto vorrebbe pronunciare.
Il vecchio pescatore è solo un ragazzo. Il vecchio pescatore sogna. Dentro di lui esistono mari ancora più sconfinati di quelli in cui pesca ogni giorno.
Ma nessuno lo sa. Tutto tace.