Che cos’è (l’amore)

“…Amore amore che cos’è , questa porta che si è aperta
quest’onda che ci trasporta chissà dove ci porta…” (Luca Carboni, L’amore che cos’è)
Anche oggi come la scorsa settimana vi tormento un po’ parlando di quella cosa lì. Si, proprio il tema più vecchio del mondo, quello su cui l’uomo scriveva e disquisiva prima ancora che esistesse la letteratura. E il fuoco, e la ruota, e la scrittura stessa. Ma senza mai arrivare ad una risposta chiara e definitiva, eh.
Solo che oggi, rispetto all’ultima volta, come incipit prendiamo a prestito un’altra canzone e un altro cantautore.
L’amore che cos’è, si chiede Luca Carboni. Io mica lo so, intendiamoci. So solo che lo inseguono tutti, uomini e donne, ciascuno a suo modo.
Alcuni l’hanno rincorso per una vita. Era sempre quello sbagliato. Oppure non erano ancora pronti. Oppure… si, lei/lui ha tutto quello che vorrei, ma…
Poi erano felici, ma avevano paura di perdere la felicità cui non erano abituati.
Poi la noia.
Poi l’abitudine.
Poi… mi manca l’aria.
Evviva l’ideale, ma si, il Mulino Bianco, le farfalle allo stomaco, vissero per sempre felici e contenti…
Cazzo dici, quelle sono le favole. Oppure gli spot commerciali.
E poi per qualcuno ricomincia la giostra. Oh, però, vedi che coraggio che ho avuto? Sono una donna (o un uomo) con le palle, via la famiglia tradizionale, mi sono rimessa in gioco, io sì che sono una tosta, da adesso penserò a me, non più a noi. E dai, vieni con me, che ho l’apericena più tardi dopo la palestra, e c’è un giro pazzesco…
L’Amore che cos’è. Comunque… uno solo non ti basta. Ma come? L’Amore per sempre, l’Amore di una vita e per tutta la vita, invecchiare insieme, passarli tutti i metalli preziosi, nozze d’argento, d’oro, di diamante. E poi, guarda caso, se ne va uno e dopo pochi mesi lo segue l’altro. Insieme anche lassù, inseparabili che neppure la morte ce la fa a mettersi in mezzo.
Vuoi mettere quelli che si amano dai sedici anni fino ai novanta, con quelli che si conoscono già adulti, magari con mille storie e molti fallimenti alle spalle? Quelli che al primo contrasto “mi dispiace, sei come il mio Lui (o la mia Lei) precedente, no grazie”. Con la variante inversa: “sei troppo diverso/a da come ero abituato/a, non ce la posso fare, grazie lo stesso”.
E però… un solo Amore?? Dai sedici ai novanta?? Ma proprio sicuro?? E come la mettiamo col cambiamento? Quello è individuale, mica di coppia, come si fa a restare vicini in due, se ciascuno cambia a proprio modo? E il brivido dell’innamoramento, l’emozione che ti spacca il cuore, l’ultima volta a quindici anni, poi niente più? Come la mettiamo con le farfalle allo stomaco? Per l’eternità ci restano solo le farfallette a tavola, salmone o pesto, fai tu per me va bene uguale?
E il desiderio? Come lo tieni acceso per tutti quegli anni? Il Kamasutra non è infinito, puoi avere la fantasia di uno sceneggiatore di film erotici, ma dopo un po’ hai esaurito tutte le opzioni. Ti restano i tradimenti. Che però… anche quelli… sono una variante palliativa alla noia di coppia, mica la soluzione.
Eh no. Guarda, meglio una soluzione radicale, meglio cambiare. La fedeltà non è di questo mondo. E’ innaturale, lo diceva pure lo zio Sigmund, ne Il Disagio della Civiltà. E chi siamo noi per contraddire Freud?? Ah si? Quindi meglio il vuoto mascherato da pieno di cambiare un partner all’anno, al mese, alla settimana? No. Si. Forse. Chiedo l’aiuto da casa. Quale casa??
Luca ha l’aspetto trasandato, quel filo di barba, uno sguardo che rimanda a dubbi e problemi esistenziali, insomma, realtà vera, mica idilli e favole
Ma tu, esattamente, da questa benedetta parola Amore cosa vuoi, cosa pretendi? Che colmi tutti i tuoi vuoti, che copra tutte le tue insicurezze, che compensi tutte le ferite che manco sai come ti sei procurato?
E quell’altro disse: voglio solo Vita. Che Vita è senza Amore?
Dai, prendi quella confezione, che non ho fame ma mi piace l’immagine del Mulino Bianco che c’è sopra…
Al posto di Banderas, metti su Luca Carboni che canta l’amore che cos’è e così ci leviamo di torno pure sto’ spot del Mulino, loro che fanno colazione tutti felici e sorridenti, la campagna, questi che alle sette del mattino sono freschi e profumati… Sai quanti danni ha fatto nella nostra società sto’ cazzo di spot? Almeno Luca ha l’aspetto trasandato, quel filo di barba, uno sguardo che rimanda a dubbi e problemi esistenziali, insomma, realtà vera, mica idilli e favole…
Foto di Erika Sichera o tratte dal web