Un uomo
Frontiere di carne
rosseggiano tra denti spalancati
rifugio il mondo non è
piego la cartina della rete sotterranea
In tasca ho un biglietto, la paura, il sogno.
Prego per divenire invisibile
Cosa possiamo fare per vincere il male? Non è più l’anno della misericordia.
No, è quello del terrore. Non senti il male insinuarsi tra le parole?
No, io sento il dolore tra i rami. Stanno seccando. Cammineremo da soli.
Saremo bersagli più visibili, saremo carne da macellare in un mondo dove si rispettano gli agnelli e le verze, non gli uomini.
Che dici? Sono bestemmie.
A Dio non importa. Non è lui l’assassino.
Ah no? Non è lui che arma le mani?
No, lui disarma le menti, è l’uomo che uccide.
Ma tu come fai a saperlo? Sei vecchio non conosci il mondo. Non hai mai viaggiato.
E tu ragazzo giudichi un uomo senza aver bevuto e camminato con lui.
Cosa possiamo fare per vincere il male?
Vuoi saperlo da questo vecchio che non si è mai mosso da qui?
Dobbiamo ingoiarlo, sentirne il sapore amaro. Il mondo è una cattedrale a cielo aperto ma non c’è spazio per tutti. Qualcuno ti tirerà un calcio. E tu lo odierai. Odierai il suo piede, il tuo dolore e la tua impotenza.
Tu sei pazzo vecchio.
Non più di chi non comprende che non è mai cambiato niente perché gli uomini non servono che se stessi.
Ti lascio qui vecchio. Senti, è il sibilo del napalm, è la polvere delle macerie dopo la distruzione, e io non posso portarti con me. Forse non voglio nemmeno, perché tu non rispondi alle mie domande.
Tu vaneggi ragazzo, io ho un cappello sul pavimento e questo non è che un clarinetto, uno strumento che mi permette di non morire di fame.
I passi che senti sono quelli di chi si affretta verso i treni e il sibilo è quello della carrozza che ha appena aperto le portiere. La polvere è quella che sollevate mentre scappate da una direzione all’altra.
Posso suonare per te, musica italiana, sono bravo, e se non hai monete per il mio cappello lui non se la prenderà. È un cappello tranquillo, puoi anche calpestarlo se ti va.
Ha infilato le mani nelle tasche. Cerca una moneta o soltanto un rimedio alla solitudine.
Si lascia scivolare a terra vicino al vecchio dalla barba macchiata di tabacco.
Suona vecchio, ho bisogno di non sentire il silenzio che c’è.
Suona per me.