Persone tossiche. Dove trovarle (e come evitarle)
Ho stilato un piccolo vademecum che inizialmente volevo tenere per me. Poi ho pensato che sarebbe stato molto egoista da parte mia non condividerlo.
E dunque eccolo il mio vademecum: Persone Tossiche. Dove trovarle (e come evitarle).
Ci sarà sempre un’occasione, un evento, un non evento in cui il sentiero della vostra vita si incrocerà con la negatività personificata.
E, in quel momento, vi accorgerete che la negatività è una robaccia contagiosa come il vaiolo.
Il FALSO POSITIVO
Il falso positivo è una specie pericolosissima.
Esso si maschera bene nella schiera delle persone normali. Mediamente socievole, lo trovate a tutte le feste. Alle feste noiose soprattutto. Vi si avvicina con un sorriso smagliante e vi convince a raccontargli tutti i fatti vostri, specialmente tutte le cose belle che stanno per accadervi. A quel punto, appena avrete finito, il sorriso benevolo di prima si trasforma in un ghigno e inizierà a sciorinarvi i mille e uno motivi per cui ciascuno dei vostri potenziali successi sta per tramutarsi in un insuccesso.
È inutile dire che a quel punto vi avrà attaccato una sfiga appiccicosissima addosso e forse potrete liberarvene con un esorcismo.
Se uno sconosciuto vi sorride con insistenza a una festa, girate la testa da un’altra parte. O fingetevi muti.
LA CASALINGA DISPERATA
La casalinga disperata non è necessariamente una donna. E non è necessariamente una casalinga. È uno stato mentale che può presentarsi sotto ogni forma.
La casalinga disperata è quell’essere umano che si avvicina alla tua persona con un muso talmente lungo che se lo pesta ripetutamente con i talloni. Tutte le catastrofi esistenti, compreso un impatto meteoritico, si sono abbattute sulla sua persona. Il suo obiettivo è lamentarsi. Lamentarsi di quanto faccia schifo la vita, del rialzo del prezzo della benzina, delle scie chimiche e del colore troppo verde dei fagiolini.
La casalinga disperata di solito è quel vostro vecchio compagno del liceo che già al liceo evitavate come la peste e che vi consiglio caldamente di continuare ad evitare magari fingendovi morti.
IL CARRIERISTA
Il carrierista è il mio archetipo preferito. Lo conoscete ma non lo vedete da anni perché sotto sotto, ma manco troppo sotto, lo odiate. Il carrierista è quello che, a un certo punto, vi contatta per bere una cosa insieme ma solo perché deve far vedere quante cose interessanti abbia fatto nella vita. È diventato un importante membro di un club prestigioso, fa il free lance per un’importantissima società di trading e si è sposato con il suo amore del liceo. Voi, in effetti, l’unico premio che avete vinto è quello della sagra della salsiccia quando avete mangiato più panini di Poldo il Ciccione e la vostra vita sentimentale è assomiglia a un tappeto logoro di Twister per cui, sì, è meglio farsi un altro drink. Al quinto drink esce fuori che il club di cui è socio è quello di “Amici della Pesca” di Pocapaglia in provincia di Cuneo, che in realtà pubblica le inserzioni pubblicitarie per “investinelcartongesso.com” e il suo grande amore del liceo nel frattempo lo ha tradito con tutto il liceo e quasi tutta l’università. Vi consiglio di passarci una serata insieme, il vostro ego ne uscirà fortificato.
LA MADRE
La Madre è una categoria femminile per ovvie ragioni anche se alcuni tratti potrebbero essere tipici anche di alcuni uomini.
La Madre è colei che fino a dieci mesi fa si incontrava biblicamente con chiunque. Era colei già delle medie si faceva beffe di te e della tua tendenza monogamica. E per sottolineare meglio il concetto, si fregava sistematicamente tutti i tuoi uomini.
Poi, a un certo punto, rimane incinta. Da lì, la trasformazione. Non si può parlare più del suo passato ma solo di quanto sia radioso il futuro. Il suo. Il tuo no, fa schifo come al solito perché, per l’appunto, non sei gravida.
Una volta che ha partorito, le conversazioni si spostano non solo su pannolini e omogeneizzati ma anche su vene varicose, pavimento pelvico che cede e smagliature. Grazie, sorella. Superati i trent’anni la incontrate praticamente ovunque: fate attenzione a non trasformarvici anche voi.
L’IMPRESENTABILE
L’impresentabile è quello che avete invitato a cena per puro caso e che si presenta con una polo sdrucita dalla quale emerge un’ascella pezzata, che fa dichiarazioni fuori luogo e che non si scrosta mai. Quando, alle tre del mattino, sarete sull’orlo del suicidio, lui imperterrito continuerà ad attaccare paternali inopportune ai vostri ospiti o direttamente a voi. L’impresentabile ogni tanto supera se stesso e arriva col sandalo di plastica e il calzino bianco di spugna. In quel caso, simulate un malore e dite che la cena è annullata.