Vibratore delle mie brame
Un miglioramento dell’ascolto e della consapevolezza corporea, della soddisfazione sessuale, un incremento dell’autostima e del senso di rilassatezza, tutto in un solo gesto. L’uso del vibratore. Che, peraltro, nonostante il tempo passi, continua ad essere a suo modo rivoluzionario.
Ti senti brutta, troppo grassa o troppo magra, inadeguata, inetta, incapace, mai attraente, stressata, triste, confusa, nervosa. Vorresti un attimo di relax completo ma il tutto si riduce all’ennesima sigaretta fuori dalla finestra o in un giro di shopping compulsivo, una sera su Netflix o insieme ad un barattolo di Nutella.
Forse basterebbe un orgasmo da sola: con te, per te.
Forse basterebbe lasciarti stuzzicare dalle tue fantasie più nascoste, chiudere la porta della stanza e impugnare il vibratore.
Sono passati quasi tre anni da quando ho avuto voglia per la prima volta, per gioco e per curiosità, di provare un sex-toy. Mi sono informata su questo mondo per me nuovo che divideva a metà la vita delle donne: completo tabù nei discorsi della vita reale, tematica ricorrente sul web. Dopo un excursus veloce e la lettura di alcune recensioni, ho intuito che il Satisfyer avrebbe potuto fare al caso mio. Il Satisfyer arriva a casa mentre sono all’estero per un lungo viaggio. Al mio rientro, chi ha ritirato il pacco me lo indica: verifico il completo anonimato del pacco, tiro un respiro di sollievo e in cuor mio già so che è finalmente arrivato il momento di saziare la mia curiosità.
Oggi Satisfyer è amico serale, compagno fedele al rientro da lavoro, diversivo nella vita di coppia, uno spazio temporale dedicato solo al piacere fisico durante il quale nessuno si chiede con ansia se e quando avrai l’attesissimo orgasmo (che ansia!).
Lontano anni luce dalle forme falliche degli oggetti sessuali old school, Satisfyer, meraviglioso vibratore clitorideo, è riuscito addirittura a far apprezzare il rosa shocking a chi in genere se ne allontana con repulsione.
Numerose sono le varianti, ma il migliore è senza dubbio l’autoironico Penguin che, nel mio caso, non ha la variante black&white disponibile sul sito ma un eccentrico rosa acceso, per l’appunto. L’altro che vale la pena provare è il Satisfyer Pro Deluxe: piccolo oggettino che già nel suo rosa confetto metallizzato esprime lussuria ed evoca gli attimi di piacere segreto.
Entrambi sono caricabili con il cavo USB e fidatevi che, visto l’uso frequente che sicuramente finirete per farne, non è un dettaglio da poco anche in termini di spesa: addio scorte di batterie, il piacere non ha limiti. Basta attaccarlo qualche ora alla simpatica presa magnetica per ricominciare a godere degli effetti di uno dei migliori cunnilingus mai ricevuti.
Ogni donna dovrebbe prendersi cura di sé con un vibratore, usarlo come strumento di crescita nel proprio percorso di autoconsapevolezza. Ritagliarsi mezz’ora, accarezzarsi piano, lasciarsi andare a fantasie sfrenate, non preoccuparsi di dover soddisfare nessuno se non se stessa.
Invece è ancora un tabù.
Da quando ho infranto il tabù nei confronti del mondo dei sex toy, ho avuto modo di parlare con altre ragazze, iniziando ad intraprendere l’argomento anche dal vivo e per mia gioia ho scoperto che a farne uso sono più donne di quanto pensassi. Confrontandomi sulla vasta gamma di oggettistica, però, non ho ancora cambiato opinione in tre anni: i piccoli, discreti, adorabili vibratori clitoridei a 11 velocità della gamma Satisfyer sono una perla e il confronto con gli altri attrezzi non regge.
Buonissimo il rapporto qualità-prezzo, che permette con una cinquantina di euro di regalarsi una fonte inestinguibile di piacere.
Da neofita diffidente che ero, sono arrivata ad avere oggi una ferma posizione: ogni donna dovrebbe prendersi cura di sé con un vibratore. Ritagliarsi mezz’ora, accarezzarsi piano, lasciarsi andare a fantasie sfrenate, non preoccuparsi di dover soddisfare nessuno se non se stessa.
Inoltre, sono oggi promotrice dell’uso di vibratore come strumento semplice, quasi banale, per scoprire parti di sé che molte donne non scoprono mai, perdendo il rapporto di intimità con se stesse per preferire l’adeguamento agli standard del piacere altrui.
Quante donne ignorano, ad esempio, che il tempo necessario per un orgasmo femminile supera quasi sempre i 20 minuti? Quante donne, per mancanza di pazienza, rinunciano a cercare picchi di piacere nel rapporto di coppia e non hanno mai approfondito la capacità di provare piacere da sole?
Avete mai pensato a quanto non esista una definizione al femminile che indichi l’atto preciso di masturbarsi? E siccome “masturbazione” è una parola che suona male, ecco che la tematica non si affronta. Intanto, gli uomini se la cavano con un grezzo “farsi una sega”, e ne ridono fra amici.
Comprare un vibratore per sé o regalarlo è un primo passo verso il superamento di questa disparità.
Ad ogni modo, mentre sarete occupate a provare piacere, poco vi importerà, sul momento, della battaglia per la parità dei sessi. Di sicuro affronterete con un sorriso più disteso e, dopo, avrete modo di riflettere sulla lenta nascita una nuova consapevolezza.
E dunque: che nome ci inventiamo per indicare la masturbazione femminile, compagne?
Disclaimer:
No, un vibratore non vi farà guarire se soffrite di depressione, disturbi alimentari o altri problemi psichici. Ma sì, un vibratore può aiutarvi a sentire il vostro corpo in una maniera diversa e, forse, ad amarlo un po’ di più.
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