Siamo Noi
Sono Francesca e devo tanto alle donne che mi hanno preceduta, quelle della mia famiglia e quelle mai conosciute. Ogni donna che rispetta sé stessa sa il valore che porta nel mondo e sa che in quel mondo la violenza deve restare fuori, per noi e per quelle che verranno, per chi si ribella e per chi non ce la fa adesso, ma domani, se stiamo insieme, siamo sicure che ce la farà. Sono Francesca e credo in un domani in cui gli uomini saranno i primi a condannare la violenza contro le donne perché sono stati messi al mondo, cresciuti ed educati da una donna piena d’amore.
Sono Annalisa e credo che quando gli uomini smetteranno di temere le donne, la loro passione, la loro intelligenza, la loro determinazione, sentendola complice e non avversaria, quando dunque non avranno l’illogica paura di soccombere ma la potente gioia di essere presi per mano, ecco allora non ci sarà più violenza.
Sono Ester e sono contraria alla violenza perché amo visceralmente la vita. E quando è segnata dalla violenza, la vita si inasprisce, trasfigura il suo volto in tante smorfie che impauriscono. E la paura paralizza, anestetizza. Mentre la vita è, per sua natura, movimento, è una danza di cui ogni giorno impariamo e inventiamo nuovi passi.
Sono Giusi e questo che mi è capitato anni fa non dovrebbe succedere. “Signorina, visto che lei disegna tanto bene perché non mi fa questo?”. E sulla scrivania arriva un giornale porno con una scena di sesso orale. Lo guardo, schifata e lui “E dopo magari passiamo alla pratica! Andiamo non mi guardi così, cosa crede che l’ho scelta tra le candidate, per le sue doti letterarie?”. Lo guardo senza parlare, uscirebbero solo parolacce dalla mia bocca. Do’ un’ultima occhiata alla scrivania e ai fogli a cui ero riuscita addirittura ad affezionarmi. “Buona fortuna, miss!”, mi urla dietro. Buona fortuna stronzo maiale, penso.
Sono Luca e sono contro la violenza perché l’ho vista con questi occhi qua, e m’ha fatto schifo. Lui non l’ha manco guardata e le ha detto di stare zitta. Lei voleva parlare. Il supermercato era vuoto, stava per chiudere. Lei voleva parlare e lui s’è incazzato, “devi stare muta, ti ho detto”. Ma lei ha parlato, non s’è stata muta. L’ha guardato e gli ha detto “io muta non ci sto, portami rispetto”. Lui l’ha guardata, lei l’ha guardato. E la storia non finisce qua. La storia finisce con le urla mie e della cassiera. Finisce con lei che piange, e lui che chiede scusa. Finisce con lei che ci crede e lui che paga la spesa. Finisce con me che guardo la cassiera, la cassiera che guarda me, e in silenzio cerchiamo di capire cosa potevamo fare di più. Sono Luca e sono contro la violenza perché l’ho vista con questi occhi qua e m’ha fatto schifo.
Siamo qui, siamo noi.
E tu? Tu chi sei?