Età adulta e cioccolato
Pensavo che il passaggio all’età adulta fosse stato segnato dal primo affitto pagato con i miei soldi, dalla prima sveglia per andare in ufficio, dal primo conto in banca aperto, dalla prima firma importante.
Ho invece appreso che, per me, il passaggio all’età adulta è stato segnato da una semplicissima torta al cioccolato. Per capire realmente il significato di questa affermazione dobbiamo tornare indietro di qualche anno quando, nei pomeriggi grigi fatti di pioggia e odore di erba tagliata, io e mamma impastavamo dei dolcetti. Biscotti, torte, ciambelloni, crostate con striscette decorative più o meno storte, cioccolate calde, tè pieni di zucchero.
Erano pomeriggi avvolgenti, pieni di farina sparsa sul piano di lavoro, carta da forno tagliuzzata e persa e l’inevitabile trepidazione che mi accompagnava mentre, seduta di fronte al forno, aspettavo che il dolce crescesse. Vederlo lentamente lievitare e spaccarsi leggermente in superficie mi riempiva d’orgoglio. Ero stata una brava aiutante, avevo seguito i consigli di mamma che, puntualmente, correggeva i miei errori in silenzio, con la pazienza che accompagna le mamme abituate ad avere le mani nella pasta frolla.
Sono passati gli anni, qualcuno con più pomeriggi uggiosi, qualche altro con più sole e poco tempo per pesare zucchero e farina. Sono arrivata in questa cucina con il pavimento di linoleum e una piccola veranda. Ho pesato il cacao in polvere, tagliuzzato il cioccolato fondente, attentamente aggiunto lo zucchero, la farina, lo yogurt. Sono stata adulta mentre moriva sulle labbra la domanda “mamma, ma sto facendo bene?” e sono stata grande mentre, seduta a spiare il dolce appena infornato, l’ho visto crescere, spaccarsi leggermente in superficie, acquistare colore e sbocciare nel suo profumo di buono. Il profumo che ha la mia cucina, quella vera senza il pavimento di linoleum.
È stata questa la conquista dell’età adulta: avere lo stesso odore di buono della mia infanzia, lo stesso odore che mi ha aspettato pazientemente durante la mia adolescenza, quando roteavo gli occhi con la stessa frequenza di un respiro.
Il dolce è venuto buono, se interessa a qualcuno, e mi ha insegnato che l’età adulta si raggiunge quando si raggiunge la stabilità di casa. E molto spesso casa è un odore che non conosce contratti, chilometri, firme, mutui e paesi.
Lo sapevo che il cioccolato risolve sempre tutto.