Fusa & grattini, diffidare dalle imitazioni
Per tutti i croccantini! Con i bigodini nuovi la messa in piega ai baffi è venuta uno schianto! Sono irresistibile! Appollaiato sul comò dopo aver fatto fuori le tre civette che facevano l’amore con la figlia del dottore, Faber si mira e si rimira allo specchio per controllare che nulla sia fuori posto: dai selfie che sta per scattare dipende la sua carriera, non può bruciarsi questa occasione. Lo smartphone che la sciocca umana ha lasciato incustodito è perfetto, scatta foto da paura ed è proprio quello che fa al caso suo. Si mette in posa e dopo qualche minuto il book fotografico è pronto per essere inviato all’agenzia Fusa & Grattini.
Sono fighissimo – nota in tono compiaciuto Faber mentre zampeggia con lo smartphone cercando di non rovinare lo smalto appena messo sulle unghie – non potranno fare a meno di ingaggiarmi per lo spot della nuova linea di snack dietetici. Mentre già immagina la città tappezzata di cartelloni pubblicitari che lo ritraggono, il cellulare inizia a vibrare con un impeto che lo fa sobbalzare: in un attimo il telefono sguiscia dalle zampe, prende il volo e atterra con un tonfo sul pavimento. Meeeeoooowwww!!! Mannaggia ad Anubi!!! – piagnucola, spalancando le pupille sullo schermo in frantumi. Raccoglie il corpo del reato e sgattaiola in giardino prima che la bipede entri in camera da letto, si accorga del fattaccio e gli faccia il pelo e il contropelo. Ormai incurante dello smalto in fase di asciugatura, inizia a scavare nel terreno per seppellire le spoglie tecnologiche, ma la voce dell’umana si fa sempre più vicina e così decide di darsela a zampe levate con lo smartphone.
in un attimo il telefono sguiscia dalle zampe, prende il volo e atterra con un tonfo sul pavimento
Trascorrono le ore, cala il buio e l’umana è sempre più preoccupata per l’assenza del suo coinquilino miagolante: il mondo lì fuori è crudele e lui è un gatto delicato e sensibile che non sa difendersi. Ricorda ancora quella mezza volta in cui si ferì giocherellando con i cocci di un piatto: alla vista di un po’ di sangue, emise un miagolio alla Callas e svenne.
Vorrebbe chiamare l’amica Pincopalla per sapere se magari Faber è lì da lei, ma non trova più il cellulare e il numero a memoria non se lo ricorda. Maledice gli smartphone e il giorno in cui ha tradito e abbandonato la cara vecchia rubrica per affidare alla memoria di quell’aggeggio tutti i recapiti telefonici di amici, parenti, colleghi, casigliani e affini. Eppure mi sembrava di averlo lasciato qui sul comò – dice l’umana continuando a cercare il cellulare in ogni dove.
Le ore passano ma di Faber non c’è pelo. Resta soltanto una cosa da fare: denunciarne la scomparsa alla polizia felina. Al commissariato la disperata umana porta con sé una foto del micio e in quattro e quattr’otto su tutti i muri cittadini campeggiano i manifesti con il suo musetto. Faber li vede e non riesce a credere alle sue vibrisse: Ma che razza di fotografia ha scelto quella sciocca umana?!? È orribile!! Così mi rovina la piazza!! L’aspirante divo micio, infatti, sta ancora aspettando una risposta al book fotografico inviato all’agenzia Fusa & Grattini. Il cellulare dell’umana ha sì lo schermo rotto, ma funziona ancora e lui, con il suo potente occhio felino, riesce a leggere le email anche attraverso la miriade di cristalli raggrumati.
Tra impazienza e preoccupazione per quell’orribile manifesto che rischia di mandare in fumo i suoi sogni di gloria, Faber decide che il tempo dell’attesa è finito, prende il coraggio a quattro zampe e si presenta alla Fusa & Grattini. Suona il campanello e lo accoglie una fragorosa risata: Guardate un po’ chi ci sta qui? – dice il tipo che gli ha aperto la porta rivolgendosi ad altri due tizi dentro – miss bigodino d’oro! – e giù ancora di grasse risate.
Ma che razza di fotografia ha scelto quella sciocca umana?!? È orribile!! Così mi rovina la piazza!!
Faber inizia a tremare, gli occhi diventano lucidi. Qui gatti ricchioni non ne vogliamo, vavattenne!” La porta sbattuta sul muso, resta lì davanti per qualche minuto, pietrificato. Poi, con la coda e le orecchie basse, zampetta via. Per strada riguarda i manifesti della polizia felina e non si vede più così brutto in quella foto che gli aveva scattato l’umana una sera sul divano, tutto spaparanzato dopo un’abbondante razione di coccole. Di colpo capisce quali fusa & grattini sono davvero importanti. Sorride sotto i baffi e sculetta verso casa.
In copertina foto di Jacqueline Schmid da Pixabay
Gatto con cellulare foto di Mikhail Timofeev da Pixabay
Gatto in braccio foto di Mikhail Timofeev da Pixabay