La Nuvola Maiale Appare In Cielo
LA NUVOLA MAIALE GIGANTE APPARE IN CIELO
Poltrona gialla, Brahms, pace intorno, aria frizzante, un tuono. Lassù il cumulonembo tracciava l’immagine di un Maiale Gigante che sbuffava nel cielo azzurro batuffoli di panna montata lanciandoli in alto come a tracciare una via, la possibilità di una direzione.
L’insignificante prospettiva placida della giornata fu però bruscamente interrotta alle 17.40.
Esattamente alle 17:43.
Alfred B.D., ritornato a casa dalla breve vacanza nella sua spaziosa mansarda al centro storico, che dall’alto dominava campanili e terrazzi della città vecchia, disteso sulla poltrona gialla accanto alla finestra dello studio, d’improvviso, fu inesorabilmente disturbato da un pensiero, esattamente alle 17.43.
(by @Adele Musso)
In un attimo, Aldred B.D. saltò in aria, battendo la testa contro la mensola della libreria. Dopo un violento lungo capogiro si diresse verso il bagno, martellava intanto nella sua testa un timore, come un sibilo estraneo, molesto, cattivo. Sbandava tra le strette pareti che lo guidavano verso la porta del bagno in direzione del Grande Specchio.
Siamo fragili, siamo inquieti, siamo prede del tempo, dell’insicurezza! Pensò. Un uomo tranquillo può davvero essere così debole da sostituire la propria vita, da un giorno all’altro, senza un motivo logico, razionale, con la vita di un’altra persona che realizzi azioni oltre il limite del proprio destino?
Chiuso nel suo confortevole bagno, di fronte al Grande Specchio, Afred B.D. trascorse per terra la notte e il successivo giorno.
BONBON, UN PREMIO IN CARTA DORATA
Durante la cena di addio, nessuno gli aveva posto le domande giuste, lui aveva parlato senza interruzione per un’ora e cinquanta minuti, fatto quasi divertente, davvero chiarificatore considerando la scarsa intensità di attenzione che la schiera di convitati gli prestava. Invero, l’educazione all’ascolto sembra una virtù riservata a pochi resistenti, è di moda non dare spazio agli altri, per non essere minacciati dal rumore fastidioso di alcuni timbri vocali.
Alfred B.D., così, in solitudine, raccontava dei suoi ultimi studi. Il suo recente manuale universitario raccoglieva nuove ricerche di Metodologia di Analisi dei Consumi e di Linguistica Computazionale, sua materia di insegnamento. Il Direttivo lo aveva premiato con una scatola regalo e subito dopo licenziato con SMS (Short Message Service). Gli unici due studenti iscritti al suo corso avevano lasciato l’università per diventare indossatori di abbigliamento in una produzione televisiva di Budapest collegata ai marchi americani più famosi.
Una settimana prima, il viaggio premio era arrivato dentro una scatola di bonbon (buono-buono), li aveva divorati tutti in pochi minuti lasciando cadere per terra il Voucher-Dono spillato sulla carta dorata. Solo molte ore dopo, nella sua stanza, ascoltando Brahms (concerto nr. 2 op. 83), lesse e rilesse più volte la destinazione di viaggio, cercando di afferrare una qualsiasi forma di emozione. Nulla. Ringraziò. Il giorno dopo fece le valigie e partì.
Ricetta bonbon: 250 gr cioccolato fondente, 300 ml di panna da montare, 1 bacca di vaniglia, 220 gr di latte condensato.
TUTTO NORMALE. MA POI?
I fatti li ricordava bene. Avevano sciato, ballato, cenato e bevuto, tanto.
Tenero amore, ricordava le parole. Tenera notte, ricordava la stanza. Tenera Giulia, non ricordava bene, ma qualcosa di sicuro era successo! Ma qualcosa di altro era accaduto se la tenerissima Giulia era andata via con il Cap. Marco Ballottolo, pilota di elicottero antincendio, che lavorando solo di giorno, la notte, lui, il bamboccio, era libero di girovagare per alberghi con il suo giubbetto nero di pelle, cappello blu rigido con il fondo tondo e visiera di cuoio, anfibi marrone lucidati a specchio e una Camel tra le labbra.
Sono malato, gridò Alfred, urlò!!! Io sono stato sincero, io sono buono, io sono una persona per bene! Non fumo! Può un desiderio essere soltanto un ricordo corrotto? Reale o irreale quel fastidio delle 17:43 non riusciva ad allontanarlo dal pavimento di piastrelle colorate di giallo e verde che il Grande Specchio rifletteva. Cattiva Giulia!
Spese extra: Cocktail Buffet Cucina Alpina Spa Tiro con L’Arco Visita Guidata Gita Malga Nordic Walking. Tremiladuecento euro di EXTRA! Cattivissima Giulia
STUDIO INTERDISCIPLINARE DI CHIMICA CEREBRALE
Sono io … non mi hai chiamato … lo so, non voglio essere fastidioso … ma potremmo rivederci … potresti parlare più forte? … che hai? … però siamo stati bene insieme … avevo solo bevuto qualche bicchiere in più … lo sai, lo sai … ma allora? … non può essere… pronto, mi senti? … ti potrei raccontare minuto per minuto cosa ci siamo detti … è vero, io parlo troppo … forse ho esagerato … era solo una teoria! ho voluto condividere con te … l’attrazione mentale è chimica cerebrale si chiacchiera senza mai accorgersi del tempo che passa … ma che dici? … teoria sulla chimica di attrazione fisica?… non funziona così, così mi fai stare male … non urlare … ma … ma … … … ma almeno posso richiamarti? Pronto? Pronto? Pronto?